La sempre crescente internazionalizzazione e globalizzazione dei mercati, soprattutto con riferimento allo scenario europeo, ha posto all’attenzione dell’imprenditore, e per riflesso del professionista, una serie di problematiche che solo alcuni anni addietro potevano considerarsi terreno pressoché esclusivo delle imprese
multinazionali o comunque con spiccata “vocazione internazionale”.
Tale fenomeno, oltretutto, si è collocato all’interno di un processo evolutivo delle competenze normative attribuite dagli stati membri alle istituzioni europee, che hanno interessato sempre più la materia fiscale e societaria.
I citati fenomeni hanno quindi offerto lo spunto per ritenere quantomai opportuna la costituzione, nell’ambito della Fondazione Luca Pacioli, di un gruppo di lavoro al quale affidare un duplice compito:
- monitorare le tendenze evolutive del diritto tributario internazionale, nel presupposto che le più significative esperienze dei Paesi occidentali e degli Stati Uniti d’America avrebbero potuto costituire assai verosimilmente modello di riferimento da parte dei competenti organi comunitari nell’attività normativa;
- favorire, attraverso lo studio e l’interpretazione delle più significative norme nazionali, una maggiore comprensione dei più importanti istituti accolti dal legislatore nazionale nella specifica materia.
L’attività del “Laboratorio di fiscalità internazionale”, che ha mosso i suoi primi passi nel gennaio del 2002, è stata orientata verso le tradizionali forme degli studi ed approfondimenti, che hanno di volta in volta toccato gli aspetti che si ritenevano di maggiore interesse ed attualità. Sono stati pertanto svolti studi connessi all’attività dell’OCSE, con riferimento alla lotta condotta dall’organizzazione internazionale alla concorrenza fiscale dannosa, alle problematiche derivanti dall’imposizione transfrontaliera delle stock option, nonché alla lotta agli abusi societari.
Con riferimento allo scenario comunitario sono stati oggetto di approfondimento, tra l’altro, la proposta di Direttiva CE sulla tassazione del risparmio, ed i profili fiscali del nuovo modello di società europea. Sul fronte “nazionale” non si è omesso di commentare i recenti provvedimenti finalizzati all’emersione di attività detenute all’estero (c.d. ”Scudo fiscale”), tanto nella versione originaria quanto nella sua riedizione nel contesto delle misure di condono e sanatoria realizzate con l’ultima Legge Finanziaria.
Meritevoli di menzione, ancorché non si collochino nel solco dell’attività esplicativa della normativa positiva bensì nel più complesso obiettivo di contribuire ad una maggiore apertura del nostro sistema tributario verso significative esperienze straniere, sono alcuni studi monografici condotti sui fenomeni della tassazione dei gruppi di società e dell’acquisto di azioni proprie.