Autori: Viviana Capozzi, Paola Rossi.
Rimodulazione del regime speciale IVA e cancellazione
dell'IRAP per le imprese agricole a partire dal 2016 sono due tra le misure
allo studio del Governo - in vista della predisposizione della prossima legge
di stabilità - che insieme con altre
sono volte al rafforzamento strutturale e all'incentivazione del sistema
agricolo nazionale.
L'obiettivo perseguito è quello di aggiornare il
modello imprenditoriale italiano, adeguandolo agli standard europei così da creare le condizioni per un modello sempre
più competitivo, in grado di garantire l'approvvigionamento alimentare in
termini di quantità e qualità, da coniugare con la crescente esigenza di uno
sviluppo sostenibile che rispetta e tutela l'ambiente e il territorio.
L'agricoltura moderna, infatti, è quella che persegue
due obiettivi fortemente legati tra loro: quello di produrre materie prime agricole
necessarie a soddisfare bisogni primari dell'intera collettività, obiettivo che
va coniugato con quello di garantire la sopravvivenza dell'imprenditore agricolo,
presenza vitale per arginare fenomeni di spopolamento e di degrado del territorio.
Per realizzare tali obiettivi, come in tutte le
attività economiche, accanto alla leva finanziaria, un ruolo importante deve
riservarsi a quella fiscale, variabile estremamente importante ai fini della
valutazione di qualsiasi investimento e della sua sostenibilità economica.
In tale contesto il commercialista, in quanto
professionista economico-giuridico, assume un ruolo evidentemente centrale, dal
momento che le sue competenze risultano indispensabili per chiunque, ed a
prescindere dalle modalità di svolgimento (in forma individuale, societaria o
come persona fisica), intenda avviare un'attività nel settore agricolo,
caratterizzato dalla determinazione del reddito su base catastale, dalla
presenza di regimi forfetari, da riduzioni dell'imponibile e dall'applicazione
di aliquote ridotte.
In occasione di EXPO Milano 2015, la Fondazione
Nazionale dei Commercialisti ha voluto approfondire il tema della fiscalità del
settore agricolo nella normativa domestica, soffermandosi, in particolare,
sulla figura della società agricola introdotta nel nostro ordinamento
dall'art.2 del D.Lgs. n. 99/2004.
Con tale intervento, che ha esteso alle società
agricole la tassazione su base catastale (sistema di tassazione riservato, sino
alla modifica, alle persone fisiche, alle società semplici e agli enti non
commerciali), il legislatore ha inteso adeguare non solo il contesto normativo
alla struttura di un settore in continua evoluzione, in cui l'esistenza di sole
imprese individuali non era più sufficiente a garantire la competitività delle
stesse sul mercato, ma soprattutto ha voluto offrire agli investitori la
possibilità di raccogliere, attraverso lo strumento societario, ulteriori e
rilevanti mezzi finanziari da impiegare nell'esercizio dell'attività agricola,
ed utilizzabili sia per l'acquisto di beni costituenti capitale circolante, che
per l'acquisto di quelli strumentali, indispensabili in un settore sempre più meccanizzato
ed in costante trasformazione.
Fondazione
Nazionale dei Commercialisti
Il Presidente
Giorgio Sganga