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Osservatorio Economico - Giugno 2015

Pubblicato in:

di Tommaso Di Nardo e Gianluca Scardocci.

FMI: BENE LE RIFORME, MA LA RIPRESA IN ITALIA RESTA FRAGILE E I RISCHI LEGATI ALLA CRISI GRECA SONO ELEVATI.

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita per l'Italia di 0,2 punti nel 2015 e di 0,1 punti nel 2016. La nuova stima per il 2015 (+0,7%) si è allineata con quella formulata ad aprile dal Governo italiano in sede di approvazione del DEF 2015. Per il 2015, quella del FMI è una revisione importante poiché avviene in un quadro europeo invece stazionario (stime invariate per il 2015), mentre per gli Usa è stata operata una revisione al ribasso di 0,6 punti percentuali. Solo la Spagna supera l'Italia in termini di revisione al rialzo (+0,6 punti per il 2015 e +0,5 punti per il 2016). La ripresa dell'economia italiana continua però ad essere debole a causa della depressione del mercato domestico che si riflette in un aumento della disoccupazione. Gli indici della produzione industriale continuano ad alternare ripresa e contrazione in un quadro che resta ancora fortemente dipendente dagli ordini dall'estero e quindi dalle esportazioni. Il trend appena descritto è confermato dalle entrate tributarie che indicano un calo del gettito dell'Iva da scambi interni. Sono in aumento, invece le nuove aperture di partite Iva, trainate dalle persone fisiche e dalle società di capitali, mentre soffre ancora il credito bancario con i prestiti alle imprese ancora in calo e le sofferenze ancora in aumento. Da segnalare, infine, il nuovo record assoluto del debito pubblico a maggio che raggiunge i 2.218,2 miliardi di euro. 


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