di Germano Rossi*
Si
è tenuto a Treviso lo scorso 12 gennaio un primo importantissimo momento di
studio e di approfondimento sul tema della "Voluntary Disclosure", destinato ad
essere uno degli argomenti di maggior rilievo dell'anno appena iniziato.
L'evento,
organizzato dal locale Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti
Contabili, con la insostituibile collaborazione del dott. Graziano Visentin, da
anni punto di riferimento nel territorio nell'ambito del dibattito
sull'evoluzione delle norme tributarie, ha visto la partecipazione di circa
1.100 professionisti provenienti da tutto il Triveneto, oltre che di una
nutrita rappresentanza delle Pubbliche Istituzioni, dell'Agenzia delle Entrate
e della Guardia di Finanza.
Al
tavolo dei relatori si sono alternati alcuni dei più importanti esperti in
campo tributario, tra cui il Sottosegretario del Ministero dell'Economia e
delle Finanze On. ENRICO ZANETTI, il Prof. Avv. AUGUSTO FANTOZZI, Rettore
dell'Università Telematica Giustino Fortunato di Benevento, il- Dott. RENZO
PARISOTTO, Consulente Tributario Ubi Banca, l'Avv. IVAN VACCA, Condirettore
Generale di Assonime, il Prof. Avv. GUGLIELMO MAISTO, Professore Associato di
Diritto Tributario Internazionale Comparato,Università "Cattolica del Sacro
Cuore" di Piacenza, il- Prof. Avv. TOMMASO DI TANNO, Professore a contratto di
Diritto Tributario, Università di Siena, il Dott. LUCA ROSSI, dello Studio Tributario
Associato Facchini Rossi e Soci, il Prof. GIANFRANCO FERRANTI, Professore
Scuola Nazionale di Amministrazione, il Prof. FRANCESCO ROSSI RAGAZZI, Docente
di Scienza delle Finanze e Fiscalità Aziendale, Università"Gabriele D'Annunzio"
di Pescara, il Col. t. ISSMI GIUSEPPE DE MAIO, Comandante Provinciale della
Guardia di Finanza di Treviso, il Prof. RAFFAELE RIZZARDI, Professore Scuola
Nazionale di Amministrazione, il Prof. Avv. BENEDETTO SANTACROCE, Università
"Niccolò Cusano" di Roma, il Prof. RANIERI RAZZANTE, Docente di Legislazione
Antiriciclaggio, Università di Bologna, il Prof. ANTONIO VIOTTO, Professore
Associato di Diritto Tributario, Università "Ca' Foscari" di Venezia ed il Prof.
Avv. LORIS TOSI, Ordinario di Diritto Tributario, Università "Ca' Foscari" di
Venezia.
Nel corso del
dibattito, l'On. Enrico Zanetti ha rimarcato come ormai la stagione dei condoni
nel nostro Paese debba considerarsi conclusa. Il che peraltro non vuol dire che
non si possano individuare misure per far emergere capitali senza fare sconti
sulle imposte dovute, agendo solo sul sistema sanzionatorio.
In questo senso le norme sulla VD rappresentano una
possibilità, che trae le sue motivazioni per chi ne farà uso non già dalla
misura del costo, ma dal timore delle conseguenze di una perdurante situazione
di illegalità, soprattutto alla luce degli accordi che l'Italia si appresta a
sottoscrivere in materia di scambio di informazioni, primo fra tutti quello con
la Svizzera, la cui firma è prevista entro il prossimo 2 marzo.
L'On. Zanetti
ha anche aggiornato i presenti sullo sviluppo dei lavori del tavolo
sull'antiriciclaggio da lui coordinato, che dovrebbe portare a risultati molto
attesi, tra cui la depenalizzazione delle violazioni relative ad adempimenti formali
e l'abolizione del registro unico informatico.
Nell'occasione,
lo stesso è tornato sulla questione della ormai famosa franchigia del 3% sui
reati di frode fiscale: un errore che, a suo dire, rischia di far perdere
l'opportunità di apportare correzioni importanti al nostro sistema, in
particolare con riferimento alla depenalizzazione delle violazioni di
adempimenti tributari. Cosa che invece deve essere fatta quanto prima, perché oggi
le procure sono inutilmente e dannosamente ingolfate di fascicoli su violazioni
tributarie, con l'unico risultato di creare un sistema di "paradiso in terra per i disonesti e di vero e proprio inferno per gli
onesti".
"C'è reato è reato -
afferma Zanetti -: cominciamo con la
depenalizzazione dell'omesso versamento IVA. Quanto alle franchigie,
parliamone. Sicuramente per la dichiarazione infedele è un tema che si può
affrontare, cosa che senz'altro non può essere per i reati di frode specifica".
Il prof. Augusto
Fantozzi, più volte Ministro della Repubblica in materie Economiche e
Finanziarie, ha a sua volta rimarcato che il denaro detenuto illegalmente
all'estero é inutilizzabile. A suo dire, peraltro, è tempo di intervenire sul
sistema sanzionatorio, anche su quello relativo alle sanzioni amministrative,
che sono assurde nella loro entità.
Sulla VD, il
prof. Fantozzi paventa il rischio di una eccessiva onerosità della gestione "burocratica"
del provvedimento, che potrebbe dar luogo ad una applicazione molto restrittiva
dello stesso.
Lo stesso
esprime in particolare perplessità sulla c.d. "VD interna", che non ha un
preciso riferimento normativo, e relativamente alla quale non è chiaro se sia
necessario comunque un collegamento con una qualche esistenza di capitali
all'estero.
Allo stesso modo lo stesso esprime molteplici dubbi sulle
cause ostative all'accesso alla VD, poi meglio descritte dal col. Giuseppe DE
MAIO, Comandante della Guardia di Finanza di Treviso. Resta la necessità di opportuni chiarimenti
sul punto, relativamente al quale il prof. Fantozzi auspica una interpretazione
restrittiva delle inibitorie, da valutarsi a suo dire in termini strettamente oggettivi.
L'avv. Ivan Vacca di Assonime si è concentrato sul tema
dell'abuso del diritto, e sulle possibili evoluzioni della normativa interna.
Lo stesso ha sottolineato che, a riguardo, la grande innovazione sarebbe quella
di togliere il penale dagli aspetti interpretativi, ove non entrino in gioco
comportamenti fraudolenti di sorta.
Il prof.
Maisto è entrato nello specifico dei calcoli di convenienza della nuova misura,
sottolineando come, diversamente da quanto potrebbe sembrare ad una prima
superficiale lettura, la norma potrebbe avere un costo relativamente contenuto
in determinate situazioni, in particolare connesse ad attività formate in
periodi non più accertabili, che abbiano maturato redditi relativamente modesti
(se non addirittura perdite).
Un tanto a
maggior ragione nel caso in cui l'istanza venisse presentata dopo l'emanazione
dei provvedimenti che dovrebbero modificare le disposizioni in materia di raddoppio
dei termini per l'accertamento in presenza di violazioni aventi rilievo penale,
attesa per la prossima primavera.
La discussione si è poi concentrata sulla necessità di indicare
tutte le attività estere ed i redditi (non solo esteri, ma anche nazionali), a
pena di decadenza. Sul punto, le valutazioni dei relatori sembrano lasciar
spazio alla possibilità di interpretazioni tolleranti della norma, per le quali
saranno comunque necessari dei precisi chiarimenti ministeriali.
Il prof. Tommaso
Di Tanno si è occupato invece della procedura da seguire ai fini della
presentazione dell'istanza.
A riguardo,
lo stesso ritiene che la norma, pur apparendo riferita solo agli investimenti edalle
attività finanziarie attualmente detenute all'estero, forse potrebbe essere applicabile
anche ad investimenti non più posseduti, pur essendo anche a questo fine
necessaria una conferma ministeriale.
Quanto al contenuto dell'istanza, oltre al COME e al QUANDO
si sono formate le attività, il prof. Di Tanno ha rimarcato la necessità di dar
conto di come le stesse siano state mantenute ed investite dopo il momento
della loro formazione e se e come siano state utilizzate o dismesse, dando
altresì conto anche degli eventuali comproprietari. Particolare rilevanza, a
tal fine, avranno i documenti probanti e le informazioni; queste ultime saranno
oggetto di una valutazione discrezionale da parte della Agenzia delle Entrate,
e potranno dar luogo alla Reclusione da 1 a 6 anni in caso di mendacio.
Il dott. Luca Rossi si è soffermato sui patrimoni posseduti
per interposta persona (anche attraverso trust o prodotti assicurativi),
rimarcando in particolare l'opportunità che venga consentita la presentazione
di una pre-istanza per evitare che l'eventuale scoperta delle notizie che devono
essere acquisite per la presentazione dell'istanza la possa in effetti
compromettere.
I rapporti della VD con il nuovo ravvedimento operoso sono
stati invece al centro della riflessione proposta dal prof. Gianfranco
Ferranti. In particolare, lo stesso ritiene possibile un approccio selettivo,
che sfrutti ove possibile le opportunità della nuova disciplina del
ravvedimento "lungo", facendo intervenire a chiusura e successivamente la
Voluntary Disclosure.
Dopo l'intervento del prof. Rossi Ragazzi, incentrato sui
profili di rischio delle operazioni straordinarie eventualmente poste in
essere, che potrebbero spingere ad una valutazione positiva del nuovo
provvedimento, il prof. Raffaele Rizzardi è intervenuto sul tema dello Scambio
di Informazioni, aggiornando i partecipanti sullo stato delle trattative in
corso a livello internazionale, destinate ben presto a sfociare in una
progressiva riduzione dei c.d. tax havens, e in una sempre più spinta
automatizzazione degli scambi, in particolare da quando - verosimilmente nel
2017 - entrerà in vigore il nuovo "Common reporting standard" (CSR).
Il prof.
Razzante ed il prof. Santacroce si sono invece soffermati sulle tematiche
dell'antiriciclaggio (e dell'autoriciclaggio), nonché della responsabilità dei
professionisti nella gestione del nuovo adempimento. Una particolare
raccomandazione è stata formulata in merito alla completezza ed alla veridicità
dei dati forniti: è prevista la necessità del rilascio di una dichiarazione sostitutiva
di atto notorio con cui l'istante attesta che gli atti non sono falsi e/o
carenti, ma - evidentemente - essa avrà valore solo fintanto che non sia
dimostrato che il professionista fosse a conoscenza della falsità o
dell'incompletezza.
Entrambi si
sono soffermati poi sul problema della segnalazione delle operazioni sospette,
sul quale, al momento, le posizioni non sono allineate, confermando dunque la
necessità di un preciso chiarimento ministeriale, onde sgombrare il campo dal
dubbio che l'assistenza ad un cliente su una pratica di VD possa rivelarsi un
pericolosissimo boomerang.
In
conclusione, il prof. Viotto ed il prof. Tosi hanno affrontato il tema della
riduzione delle sanzioni amministrative e penali, nell'ambito del quale hanno
fatto notare molte lacune nel provvedimento appena emanato, che potrebbero
ridurne considerevolmente l'appetibilità.
* Commercialista in Treviso, Direttore Responsabile de
"Il Commercialista Veneto"