di Francesco Renne.
Una "scommessa" per il futuro della
Professione.
Riunire i rappresentanti
degli Ordini locali, delle loro Fondazioni e di quelle associazioni sindacali
di Categoria che hanno ritenuto di intervenire ad un "tavolo di ascolto" su temi organizzativi del "fare rete" e della
"divulgazione" di documenti, elaborati e ricerche prodotte, anche localmente,
dalla nostra Professione, è stata una scommessa. L'evento, organizzato dalla
Fondazione Nazionale dei Commercialisti lo scorso 17 dicembre, intitolato LA RETE DELLE CONOSCENZE, UN PROGETTO
PER VALORIZZARE I LAVORI DELLE REALTÀ LOCALI E LO SVILUPPO DELLA PROFESSIONE,
oltre agli interventi del Presidente del Consiglio Nazionale, Gerardo Longobardi,
e del Presidente della Fondazione stessa, Giorgio Sganga, prevedeva ampio
spazio di parola ai rappresentanti delle realtà territoriali intervenute, in
ordine a esperienze, idee e
progettualità meritevoli di essere messe a "fattor comune" di tutti gli iscritti,
valorizzando nel contempo le "eccellenze" locali della nostra Professione. Così
è stato e, a giudicare dalla nutrita partecipazione, dai numerosi interventi
costruttivi succedutisi e dai primi commenti registrati, la scommessa di dar
vita ad un progetto innovativo di riflessione comune e di costruzione di un
vero e proprio "movimento" culturale, coinvolgendo le realtà locali, pare
essere stata vinta.
Le
"riflessioni" emerse dall'incontro
Gli
interventi, che a vario titolo si sono susseguiti, hanno confermato quanto la
nostra Professione sia costituita da eccellenze - culturali, tecniche e
propositive - che hanno dato luogo ad esperienze spesso finora poco valorizzate
e, soprattutto, scollegate le une dalle altre. Oltre all'apprezzamento dell'apertura
al dialogo e alla presentazione delle
diverse iniziative di cui ciascuno si è fatto portatore, in molti hanno
evidenziato l'esigenza di "fare rete", di rendere fruibili studi e materiali di
una singola realtà a tutti gli Ordini locali, di promuovere l'accreditamento
tecnico della professione verso l'opinione pubblica, anche a livello
territoriale, nonché di evitare dispersioni di energie e sovrapposizione di
lavori produzione scientifica sugli
stessi temi. La valorizzazione delle
eccellenze locali, presenti anche in Ordini minori - che altrimenti
avrebbero difficoltà ad emergere - è stata tra le istanze più sentite, così
come l'esigenza di poter disporre - oltre che di documenti interpretativi - di
vere e proprie linee guida operative
sui temi più rilevanti affrontati quotidianamente da tutti i Colleghi. L'apertura
ai temi economici, al confronto internazionale con gli altri Paesi e ai temi
della progettazione in materia di Fondi europei, hanno poi costituito elementi
ulteriori di riflessione posta all'attenzione di tutti.
Il "data
base" della professione
L'obiettivo primario
dell'iniziativa, come ampiamente confermato dagli interventi, è dunque quello
di dar vita ad un vero e proprio "data
base" comune della produzione di documenti, ricerche e pubblicazioni che
singolarmente i territori - per il tramite di proprie Commissioni di Studio o
di Fondazioni locali - producono. Una vera propria "piattaforma informatica",
una sorta di "biblioteca comune" a disposizione degli iscritti,
suddivisa per argomenti tematici e che raccolga detti studi valorizzando i lavori
localmente svolti e aggiungendoli alla produzione della Fondazione Nazionale,
così da ottenere maggiore visibilità, anche nei confronti dei media e dell'opinione
pubblica, delle "capacità tecniche" della nostra Professione.
Il "ruolo"
della fondazione nazionale
La Fondazione Nazionale dei
Commercialisti, dunque, oltre ad agire - come detto in qualche intervento - da
"pensatoio", si pone al servizio della Professione anche per stimolare e
coordinare la realizzazione di questo progetto. Il ruolo della Fondazione è
infatti quello triplice di essere (i) "al servizio" del Consiglio Nazionale e
dei suoi Consiglieri, come "braccio operativo" di supporto alle politiche di
categoria da questi portata avanti, di continuare, potenziandola, la (ii) produzione
scientifica di documenti interpretativi e la loro divulgazione, al fine di
promuovere il massimo accreditamento tecnico possibile verso lì opinione
pubblica, nonché di essere (iii) "al servizio" degli iscritti e delle realtà
territoriali, anche tramite iniziative come quella presentata nell'evento del
17 dicembre.
La Fondazione Nazionale è ricerca, produzione di documenti
interpretativi, "pensatoio", come
detto; ma anche potenziamento degli "Osservatori
economici" e - senza sottrarre risorse al servizio del Consiglio Nazionale
- iniziative di divulgazione tematica, coordinamento delle iniziative di
"rete", stimolo sui temi strategici del "futuro
della professione", affermazione del principio "dalla parte della legalità" anche in sinergia con le
Amministrazioni Pubbliche, gli Organi della Magistratura e la Polizia
Tributaria.
Il percorso logico che si vuol proporre parte dalla "rete delle conoscenze" prima descritta,
nel rispetto delle singole autonomie dei vari soggetti coinvolti, inserendo i
lavori più recenti già esistenti, prosegue - al fine di coordinare
l'implementazione del progetto - con delle "giornate nazionali di studio" tematiche in cui lanciare delle "call of paper", verso le quali
orientare le ulteriori attività di ricerca e di produzione di documenti,
coinvolgendo così le realtà locali e così arrivando ad alimentare
progressivamente il "data base" stesso. Il tutto all'interno delle linee di
indirizzo che il Consiglio Nazionale vorrà dare e tenendo come "bussola" il
concetto di "ricerca applicata",
fruibile da tutti gli Iscritti, che si ponga l'obiettivo di divenire sempre più
un autorevole riferimento anche in dottrina. "Dalla ricerca alla formazione", dunque, intendendo con ciò che la
produzione di documenti di ricerca e di linee guida operative deve poi essere
divulgata, con appositi format omogenei e indipendentemente dal soggetti -
siano essi, singolarmente o congiuntamente fra loro, gli Ordini locali, le loro
Fondazioni locali, le associazioni sindacali di categoria, il Consiglio
Nazionale per il tramite delle sue iniziative o la Fondazione nazionale stessa
- che ne organizzeranno operativamente la diffusione. Vi è infatti l'esigenza,
e al contempo l'opportunità da sfruttare, che tale attività di ricerca non
resti "fine a sé stessa", ma che possa essere oggetto di miglioramento
continuo, per il tramite del confronto che può nascere nelle sessioni formative
a vario livello svolte, oltre che davvero "incisiva" nell'orientare i
comportamenti operativi dei Colleghi: solo se sarà così si potrà avere -
compiutamente - quel risultato di miglior "accreditamento
referenziale" che in molti auspicano per la nostra Professione.
19 Dicembre 2014