Presentazione.
L'economia
italiana permane in una fase economica stazionaria. Ai dati negativi
sulla congiuntura degli ultimi mesi (prezzi, produzione, disoccupazione,
commercio al dettaglio, pil e valore aggiunto) cominciano ad associarsi
una serie di dati positivi provenienti dallo scenario globale che fanno
presagire buone possibilità di una ripresa nel 2015. Il crollo del
prezzo del petrolio, la svalutazione dell'euro, il calo dei tassi di
interesse, la ripresa del commercio mondiale, una politica monetaria e
fiscale più accomodante rappresentano stimoli consistenti per l'economia
nel 2015. L'incertezza maggiore è rappresentata dalla velocità con cui
si verificherà, se si verificherà, la crescita della domanda interna,
legata all'andamento dell'occupazione e della fiducia e, in definitiva,
delle aspettative sulla dinamica del reddito disponibile delle famiglie e
degli investimenti delle imprese.
I
dati raccolti e rappresentati nell'Osservatorio indicano una ripresa in
atto nei consumi delle famiglie che appare però troppo debole non
essendo trainata né dalla crescita dell'occupazione né dei redditi. È
molto probabile che nel paese si stiano formando aspettative positive su
una imminente ripresa e ciò stia favorendo una mini ripresa dei
consumi. Si tratterebbe di un trend che andrebbe vigorosamente sostenuto
da misure fiscali a favore sia dei consumi che degli investimenti.
I
prestiti bancari a favore delle imprese, cresciuti a settembre, sono
tornati a diminuire a ottobre, mentre sono cresciuti quelli a favore
delle famiglie consumatrici. Allo stesso modo, l'andamento positivo del
gettito Iva da scambi interni a ottobre e, in generale, delle accise sui
consumi energetici, insieme al positivo andamento delle nuove aperture
di partite Iva, confermano il trend in atto di una mini ripresa dei
consumi delle famiglie.
Resta,
invece, stazionario il volume di prestiti concessi alle famiglie per i
mutui immobiliari a ottobre rispetto a settembre. Considerato il calo
del valore delle abitazioni, come riportato recentemente dalla Banca
d'Italia, che nel 2013 hanno perso il 4,1% sul 2012, e il calo continuo
del valore della produzione nel settore delle costruzioni, le attese
maggiori si concentrano sul mercato immobiliare che nel 2014 sembra
manifestare una ripresa delle compravendite.
In
conclusione, possiamo parlare di una primissima anticipazione di
segnali positivi che invertirebbe la tendenza al peggioramento delle
previsioni di crescita e quindi delle aspettative economiche per il
2015, dopo che, a partire dalla primavera, le previsioni sulla crescita
annuale del Pil sono state sistematicamente riviste al ribasso dal +0,8%
per il 2014 e +1,3% per il 2015 espresso dal governo ad aprile, al
-0,5% per il 2014 e al +0,6% per il 2015 stimato dal Centro studi
Confindustria a dicembre.