Presentazione e sintesi.
La
congiuntura italiana resta debole a causa della stagnazione della
domanda interna e dello scarso contributo della domanda estera che
appare meno dinamica rispetto allo scorso anno. È migliorato il clima di
fiducia delle imprese, ma ciò non basta a invertire il trend negativo
del settore manifatturiero. Le informazioni congiunturali mostrano alcuni segnali di miglioramento interno, visibili soprattutto nei
consumi privati, ma è troppo presto per ricavarne indicazioni
prospettiche. L'economia italiana resta molto debole e l'incertezza sul
futuro appare ancora elevata.
A
livello globale, continua a preoccupare il rallentamento dell'economia
tedesca che unito alle difficoltà dell'economia giapponese e alla
decelerazione dei paesi emergenti delinea un quadro internazionale ad
alto rischio. In tale scenario, a ottobre, il Fondo monetario
internazionale ha operato una revisione al ribasso delle stime di
crescita globali.
I
prestiti bancari sono leggermente aumentati nel mese di settembre
rispetto ad agosto, ma il rapporto sofferenze/impieghi delle imprese è
aumentato ancora portandosi al 15,4%. Da segnalare a settembre anche la
positiva dinamica delle aperture di nuove partite Iva, cresciute dello
0,8% sulla spinta delle società di capitali (+16,3% su agosto e +10% da
inizio anno), e l'aumento sostenuto delle entrate tributarie cresciute
del 7% grazie al positivo andamento dell'Irpef (+8,3%), dell'Ires
(+2,9%) e dell'Iva (+0,9%).
[continua nel documento sotto allegato]