PRESENTAZIONE
E SINTESI.
Il
rafforzamento della congiuntura economica mondiale, guidato ancora una volta
dall'economia statunitense, si sta trasmettendo lentamente anche all'Eurozona
ma non sembra ancora interessare l'economia italiana nonostante il
miglioramento significativo dello spread. La congiuntura interna appare ancora
depressa dalla stagnazione della domanda caratterizzata dalla debolezza dei
consumi delle famiglie e dalla mancanza di una politica fiscale espansiva
sacrificata in nome della stabilità dei conti pubblici. Le cattive condizioni
creditizie interne peggiorano il clima economico generale, come dimostrano i
dati sul calo progressivo dei prestiti alle imprese, e condizionano
negativamente l'andamento degli investimenti privati. In tali condizioni,
sostanzialmente invariate anche dopo l'approvazione della Legge di Stabilità
per il 2014, l'economia italiana non potrà beneficiare significativamente del
calo dello spread che, secondo la
Banca d'Italia, in tre anni porterebbe una maggiore crescita
del pil di un punto percentuale.
Pressione
fiscale. Dopo il
44,3 del 2013, che rappresenta il record storico assoluto della pressione
fiscale ufficiale italiana, sembra sempre più difficile raggiungere l'obiettivo
formulato a settembre dal governo del 44,2% per il 2014, soprattutto se non
dovesse essere raggiunto l'obiettivo di crescita del pil reale pari all'1%.
Debito
Pubblico. 2.016
miliardi di euro il debito pubblico a ottobre (+19,5 mld. rispetto ad settembre
2013 e +124,1 mld. rispetto a settembre 2012).
Clima
di fiducia.
Riprende a crescere a novembre il clima di fiducia delle famiglie e delle
imprese italiane dopo la battuta di arresto di ottobre.
Congiuntura. Primi segnali positivi della
congiuntura interna con il dato della produzione industriale di settembre (+0,2%)
dopo che l'indice ad agosto aveva toccato il livello più basso dal 2010.
Finanza
pubblica. I dati
relativi al II trimestre dell'anno mostrano un aumento sia delle uscite che
delle entrate del conto economico aggregato delle Amministrazioni pubbliche
italiane. In particolare, si evidenzia un aumento dei consumi intermedi e delle
spese per prestazioni sociali in denaro che assorbono completamente il
risparmio dovuto al calo della spesa per interessi sul debito pubblico.
Nonostante il calo delle imposte indirette, le entrate complessive sono
cresciute notevolmente.
Entrate
tributarie. È
proseguito anche a ottobre il calo delle entrate tributarie complessive nei
raffronti mensili con il 2012, mentre dall'inizio dell'anno si registra un
+0,3% rispetto allo stesso periodo del 2012. Calo del 9% a ottobre dei tributi
locali che, però, dall'inizio dell'anno fanno registrare una crescita elevata
pari a +4,9%. In particolare, l'addizionale comunale all'Iperf è aumentata
dall'inizio dell'anno del 20,5%. Ritorna a crescere, invece, il gettito
proveniente dall'Iva da scambi interni. Nel complesso a ottobre il gettito Iva
è cresciuto del 3,3% e l'andamento dall'inizio dell'anno è -3,9%.
Partite
Iva. -5,1% le
nuove partite Iva a ottobre e -4,6% dall'inizio dell'anno. Negativo a ottobre
anche l'andamento nel comparto delle società di capitali (-0,8%) che, invece,
sono sempre state in crescita e dall'inizio dell'anno hanno fatto registrare un
+8,2% a fronte del -14,8% delle società di persone e del -6,4% delle persone
fisiche.
Movimprese. +12.394 imprese nel III trimestre
dell'anno, ma il tasso di crescita è il più basso di sempre (+0,21%).
Continuano a rallentare moltissimo le iscrizioni di nuove società di persone,
mentre crescono le società di capitali.
Fallimenti. +5,9% i fallimenti nel primo semestre
dell'anno (6.456) e +72,5% i concordati aperti nello stesso periodo
(1.116).