PRESENTAZIONE E SINTESI.
Come
rilevato dal Bollettino economico di dicembre della Banca Centrale Europea, la
ripresa mondiale prosegue ma resta moderata e difforme tra regioni. In
particolare, a fronte di un graduale rafforzamento dell'attività nelle
economie avanzate, si registra un indebolimento della crescita nelle principali
economie emergenti. Sempre secondo la BCE, il quadro economico previsionale
presenta ancora forti rischi al ribasso. Nelle ultime settimane tali rischi si
sono materializzati per l'Italia in una revisione al ribasso della
crescita del 2014, ad opera dei principali istituti economici nazionali e
internazionali, con evidenti segnali di sfiducia rispetto agli effetti attesi
dalle riforme economiche interne degli ultimi anni.
Pressione
fiscale. Alla
luce delle più recenti previsioni economiche sul Pil italiano del 2014, il
quadro macroeconomico ipotizzato dal governo e la situazione di finanza
pubblica rischiano di venire seriamente compromesse. Secondo i nostri calcoli,
una crescita dello 0,5% invece che dell'1% previsto dal governo, farebbe
lievitare il rapporto deficit/pil dal -2,5% al -2,7% e porterebbe la pressione
fiscale dal 44,2% al 44,7%.
Debito
Pubblico. 2.069
miliardi di euro il debito pubblico a settembre (+20 mld. rispetto ad agosto
2013 e +89 mld. rispetto a agosto 2012).
Clima
di fiducia. Dopo
un prolungato periodo di miglioramento del clima di fiducia interno sia delle
imprese che delle famiglie, nel mese di ottobre la fiducia è diminuita.
Congiuntura. Resta negativa la congiuntura interna:
l'indice della produzione industriale è diminuito dello 0,3% ad agosto,
mentre il tasso di disoccupazione è aumentato dello 0,3% a settembre. Il tasso
di disoccupazione ha raggiunto la soglia record di 12,5%, mentre la
disoccupazione giovanile si è portata a 40,4%.
Finanza
pubblica. I dati
relativi al secondo trimestre dell'anno mostrano un aumento sia delle
uscite che delle entrate del conto economico aggregato delle Amministrazioni
pubbliche italiane. In particolare, si evidenzia un aumento dei consumi
intermedi e delle spese per prestazioni sociali in denaro che assorbono
completamente il risparmio dovuto al calo della spesa per interessi sul debito
pubblico. Nonostante il calo delle imposte indirette, le entrate complessive
sono cresciute notevolmente.
Entrate
tributarie. Il
gettito tributario da gennaio a settembre si è mostrato praticamente in linea
con l'andamento del 2012 (+0,4%), ma l'andamento settoriale è molto
diversificato a causa del calo del gettito delle imposte indirette (-3%), legato
al calo dei consumi, dell'aumento del gettito proveniente dalle imposte
dirette (+2,1%), sostenuto, in particolare, dal gettito dell'IRES e delle
Sostitutive, mentre l'IRPEF è quasi in linea con il livello dello scorso
anno (-0,7%), e dell'impressionante incremento del gettito proveniente
dai tributi locali (+6%), spinto soprattutto dalle addizionali comunali
all'IRPEF (+20,7%). Da segnalare a settembre un calo straordinario del
gettito proveniente dalle ritenute dei lavoratori pubblici (-20,4%).
Partite
Iva. +1,4% le
nuove aperture di Partite Iva a settembre nonostante il -20,2% fatto registrare
dalle Società di persone. Dall'inizio dell'anno le nuove aperture
di Partite Iva di Società di persone sono state inferiori del 14,3% rispetto
allo stesso periodo del 2012, mentre per le Società di capitale il dato è
positivo ed è pari a +9,5%.
Movimprese. +12.394 imprese nel III trimestre
dell'anno, ma il tasso di crescita è il più basso di sempre (+0,21%).
Continuano a rallentare moltissimo le iscrizioni di nuove società di persone,
mentre crescono le società di capitali.
Fallimenti. +5,9% i fallimenti nel primo semestre
dell'anno e + 72,5% i concordati aperti nello stesso periodo.