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L’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze relative alle cripto-attività

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Il Documento esamina il trattamento ai fini delle imposte sui redditi delle plusvalenze e degli altri proventi derivanti dalla cessione o detenzione di cripto-attività.

L'imponibilità di tali plusvalenze è stata prevista espressamente dalla legge di bilancio 2023 (l. 27 dicembre 2022, n. 197), attraverso l'introduzione di una nuova fattispecie imponibile nella categoria dei redditi diversi, costituita dalla lettera c-sexies) dell'articolo 67, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi (TUIR).

Il Documento, in particolare, ricostruisce l'evoluzione dell'aliquota dell'imposta sostitutiva applicabile su tali plusvalenze, fissata originariamente in misura pari al 12,50% dall'articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461 e poi incrementata, dalla legge di bilancio 2025 (l. 30 dicembre 2024, n. 207), al 26% per l'anno 2025 e al 33% dall'anno 2026 in poi.

Dubbi interpretativi si pongono in ordine all'individuazione dell'aliquota applicabile per i periodi d'imposta 2023 e 2024 non risultando espressamente prevista dalla lettera della legge l'aliquota del 26% per le plusvalenze realizzate prima del 2025.

Nel Documento sono evidenziate le perplessità in merito a una lettura delle più recenti disposizioni volta a considerarle di natura interpretativa o ad attribuirle efficacia retroattiva.


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