Con
il superbonus 110% e la possibilità di optare per lo sconto sul
corrispettivo e la cessione del credito, in alternativa
alla detrazione in dichiarazione, i bonus edilizi hanno compiuto un
vero e proprio salto di qualità, passando da strumento di politica
fiscale per l'emersione del sommerso e per l'incentivazione di specifici
interventi a veri e propri strumenti per il sostegno
del comparto dell'edilizia e, suo tramite, del sistema economico
dell'intero Paese.
Lo
studio si sofferma sull'analisi del costo dei bonus edilizi per lo
Stato e sul rilevante impatto economico che il superbonus 110% è stato
in grado di generare nel sistema
Paese, soprattutto in termini di spinta agli investimenti,
all'occupazione e alla creazione di valore aggiunto.
In
particolare, nel documento viene presentato un modello di stima degli
effetti positivi indotti dai bonus edilizi dal quale si evince come la
relazione tecnica che ha accompagnato
il d.l. n. 34 del 2020 (c.d. "Decreto Rilancio"), abbia in realtà
sottostimato le maggiori entrate che ne sarebbero derivate.
Allo
stesso tempo, la ricerca, attraverso un'analisi puntuale delle
relazioni tecniche ai provvedimenti di proroga e incremento dei bonus
edilizi, nonché dei dati Enea e dei
dati dell'Agenzia delle Entrate sulle prime cessioni dei crediti,
prende atto dell'effetto iperespansivo del superbonus 110%, ancorché
collegato ad una lievitazione del costo lordo per lo Stato.
Il
documento offre dunque un valido contributo di analisi che potrà essere
d'ausilio per il decisore politico per una più informata valutazione,
anche grazie alle stime e alle considerazioni
tecniche formulate, degli interventi da mettere in campo per il
perfezionamento di uno strumento che si è dimostrato di grande utilità
per la ripresa post pandemia del Paese e che può certamente ancora
svolgere un ruolo di fondamentale importanza per lo sviluppo
della nostra economia.