Con un fatturato di oltre 43 miliardi di euro l'Italia è la terza potenza
agricola dell'Unione Europea. A dirlo è l'Eurostat nell'edizione 2015 del
dossier "Agriculture, forestry and fishery statistics", un rapporto che si
occupa di monitorare non solo la produzione agricola nei paesi europei,
ma anche l'allevamento, la diffusione delle coltivazioni biologiche
e l'inquinamento prodotto da questi settori.
L'Italia è, inoltre, il Paese più forte al mondo per prodotti 'distintivi'
con 272 prodotti DOP e IPG e 4.886 specialità tradizionali regionali che
salvaguardano la biodiversità e difendono le tradizioni locali.
Questi dati non fanno che confermare il rinnovato interesse verso il
settore agricolo dimostrato non più solo dal legislatore comunitario
della PAC (Politica Agricola Comune), ma anche da quello domestico, il
quale di recente ha avviato una serie di iniziative volte al rafforzamento
strutturale e all'incentivazione del sistema agricolo nazionale.
L'obiettivo perseguito è quello di aggiornare il modello imprenditoriale
italiano, adeguandolo agli standard europei così da creare anche
nel nostro Paese le condizioni per un sistema più competitivo in grado
di garantire l'approvvigionamento alimentare in termini non solo di
quantità, ma anche di qualità, esigenza quest'ultima che non può andare
mai disgiunta dal rispetto dell'ambiente e dalla salvaguardia del
territorio.
L'agricoltura moderna, infatti, è quella che persegue due obiettivi tra
loro connessi: quello di produrre materie prime agricole necessarie a
soddisfare le necessità primarie dell'intera collettività, da coniugare
con quello di garantire non più solo la sopravvivenza dell'imprenditore
agricolo, ma lo sviluppo di un settore dalle grandi potenzialità, non
solo economiche.
In tale contesto un ruolo centrale deve essere attribuito alla figura
del commercialista, da sempre impegnato ad affiancare sia le imprese
(medio-piccole e piccole) già operanti in agricoltura, sia quelle che intendono
approcciarsi a questo settore, orientandole verso scelte consapevoli
e in grado di contribuire allo sviluppo delle aree rurali.
In ragione della rilevanza socio-economica che l'agricoltura sta rivestendo
nel nostro Paese, le competenze multidisciplinari del commercialista
risultano indispensabili per chiunque, a prescindere dalle modalità
di svolgimento (in forma individuale, societaria o come persona
fisica), per chi già si occupa ovvero per chi intenda avviare un'attività
nel settore agricolo, caratterizzato da normative, criteri di determinazione
e regimi impositivi da sempre speciali.
La multidisciplinarietà è alla base anche di questa collettanea, cui
hanno partecipato molti ricercatori della FNC. A tutti loro va il mio
ringraziamento non solo per questo volume, ma per tutto il lavoro, la
passione e l'impegno che in questi anni hanno permesso alla Fondazione
di raggiungere, con i suoi approfondimenti sulle tematiche professionali
di maggiore interesse ed attualità, una platea sempre più
ampia di colleghi.