Mentre siamo ancora in
attesa dell'insediamento del nuovo esecutivo comunitario, posticipato
al prossimo dicembre per il fallimento della procedura di audizione per
tre dei commissari incaricati, l'attività
nella UE rimane ricca di interessanti novità. Il fil rouge sembrano essere temi come ambiente e clima, e rivoluzione digitale.
La Presidente entrante
della Commissione, Ursula von der Lyen, ha infatti definito il
cambiamento climatico una sfida per la nostra generazione, un obbligo
politico e morale per l'Europa, che deve quindi farsi
capofila nelle tematiche climatiche e ambientali. Un nuovo Green Deal europeo
sarà lo strumento per definire la prima normativa UE sul clima, con
l'obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050.
Anche la digital tax per
le grandi società tecnologiche rientra tra le priorità dell'Unione,
tanto che le linee guida per la futura Commissione Europea precisano che
se entro la fine del 2020 non ci saranno
ancora soluzioni globali condivise per una digital tax, la UE procederà, con ogni probabilità, con una "sua" imposta.
In un'era sempre più
digitale, l'allocazione dei diritti di imposizione fiscale non può più
essere determinata esclusivamente dalla presenza fisica. La recente
proposta del Segretario generale dell'OCSE è definita
per affrontare le sfide in ambito fiscale poste dalla digitalizzazione
dell'economia e garantire nuovi diritti di imposizione fiscale ai paesi
in cui risiedono gli utilizzatori di modelli di impresa altamente
digitalizzati. La proposta si concentra sul
Pillar One, che prevede una ripartizione delle potestà impositive
degli Stati che si avvalga di criteri nuovi - rispetto a quello
classico della stabile organizzazione - per allocare i redditi e una
combinazione dei tre approcci alternativi in un unico
approccio, unified approach.
Da menzionare infine
l'avvio dell'Autorità europea del lavoro, una nuova agenzia dell'Unione
che contribuirà a promuovere l'equità delle norme del mercato interno,
vigilando sulla loro corretta applicazione
e il rispetto dei diritti dei lavoratori, fornendo supporto anche a
milioni di imprese che operano a livello transfrontaliero nell'UE.
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