Negli ultimi anni, grazie ai progressi che si sono registrati nel campo dell'information and communication technology
(ICT), l'industria finanziaria ha ampliato
la gamma dei servizi offerti, diversificato i canali di distribuzione e
innovato le procedure di gestione dei rischi. Tra gli strumenti che
consentono il collocamento di risorse finanziarie da parte dei
prestatori (o
lenders), alcuni offrono la possibilità di entrare direttamente a
far parte dell'attività aziendale fino ad arrivare a sviluppare forme
di investimento sempre più indipendenti dai canali tradizionali di
finanziamento. Più in generale, contribuiscono
a supportare il modello di business sviluppato dal management delle
realtà imprenditoriali. Da tali dinamiche relazionali, che permettono a
persone fisiche e aziende di sostituirsi in molti casi alle banche, è
nato il fenomeno del
peer to peer lending (di seguito anche "P2P"),
vale a dire l'accensione di prestiti erogati da privati o imprese ad
altri privati o a piccole e medie aziende, attraverso piattaforme di
social lending senza passare per i canali tradizionali.
Scopo
del presente documento è far luce sui principali aspetti del P2P,
analizzandone le principali tipologie, i trend di mercato, le
opportunità per i
players coinvolti, gli aspetti fiscali e i più significativi
aspetti operativi di cui tener conto nell'attuare simili operazioni,
nell'attesa che si giunga quanto prima ad una regolamentazione unitaria
comunitaria, sulla scorta di quanto già intrapreso
dalla Commissione Europea.