La ricomprensione dei metodi di
Alternative Dispute Resolution (ADR) all'interno dell'area di
delega dedicata all'esercizio delle funzioni giudiziarie rappresenta una
significativa novità voluta dall'attuale Consiglio Nazionale dei
Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC):
nelle precedenti consiliature, infatti, mancava un riferimento espresso
alla generalità dei metodi di ADR che, essendo strumenti deflattivi del
contenzioso, rivestono fondamentale importanza all'interno di qualsiasi
ordinamento giuridico, dal momento che permettono
alle parti di partecipare più attivamente alla gestione del conflitto
e, al contempo, di migliorare i tempi e l'efficienza della giustizia
civile.
Va
innanzitutto evidenziato che, nel corso degli ultimi anni, è emersa con
chiarezza la volontà politica di orientare la collettività
verso metodi di risoluzione delle controversie più rapidi, risolutivi e
produttivi, tendenzialmente, di effetti maggiormente stabili e
condivisi dalle parti rispetto alle ordinarie vie giudiziali.
Si
pensi all'istituto della mediazione finalizzato alla conciliazione
delle controversie civili e commerciali, di cui al d.lgs.
n. 28/2010 e successive modificazioni, nonché a quello di mediazione
familiare che, seppur ancora carente di un impianto normativo
ad hoc, da anni si propone come attività di sostegno nelle situazioni di conflitto familiare.
Si
pensi, ancora, al procedimento di negoziazione assistita, introdotto ad
opera del d.l. n. 132/2014, convertito dalla legge
n. 162/2014 e all'istituto dell'arbitrato che, nel tempo, ha conosciuto
profonde ed incisive modifiche. A tal proposito, si segnalano le
rilevanti modifiche apportate dal summenzionato d.l. n. 132/2014 con
l'arbitrato c.d. deflattivo ovvero il più recente
intervento effettuato dalla legge n. 208/2015 che ha comportato il
riconoscimento di un'apposita procedura di natura arbitrale per
l'erogazione da parte del neo istituito Fondo di solidarietà delle
prestazioni in favore degli investitori istituti bancari coinvolti
nelle note vicende che hanno interessato la Banca delle Marche, Banca
dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di
Risparmio di Chieti.
Ciò
nonostante, la realtà giuridica italiana continua, purtroppo, ad essere
caratterizzata da una cultura del conflitto ancora
lontana da un approccio alle liti di tipo conciliativo; da qui
l'esigenza di avviare una fase di rilancio dei sistemi di risoluzione
alternativi nelle controversie civili e commerciali, attribuendo al
Commercialista un ruolo proattivo all'interno di tali procedimenti.
In
quest'ottica, in occasione del convegno tenutosi a Roccella Jonica
nelle giornate del 15 e del 16 giugno scorsi, il Consiglio
Nazionale e la Fondazione ADR dei Dottori Commercialisti, con il
supporto della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, hanno presentato
questo documento che, con esclusivo riferimento all'istituto della
mediazione, posto al centro della prima sessione dell'evento,
ne analizza l'attuale disciplina e i lavori finora effettuati da
apposite commissioni e tavoli tecnici istituiti presso il Ministero
della Giustizia.
Inoltre,
il documento illustra i profili dell'istituto che i Commercialisti
ritengono opportuno potenziare e, con specifico riferimento
agli aspetti più strettamente fiscali, le proposte emendative da
sottoporre all'attenzione della Politica al fine di incentivare il
ricorso alla mediazione e, al contempo, favorire la sua "gestione" da
parte di Professionisti esperti e specializzati in diversi
ambiti del diritto e delle scienze economiche.