La recente sottoscrizione dell'Accordo del 3
ottobre 2017, tra Confprofessioni, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e
Uiltucs, ha dato avvio al processo di costituzione di un Fondo
bilaterale di solidarietà rivolto al settore delle attività
professionali. Il Fondo può essere annoverato tra gli strumenti di
welfare negoziale categoriale e la sua istituzione offre l'occasione per
una complessiva ricognizione degli ammortizzatori sociali operanti in
favore dei professionisti datori di lavoro e dei
loro dipendenti in ipotesi di disoccupazione "latente", ovvero nei casi
di riduzione o sospensione dell'attività lavorativa.
L'analisi si sviluppa lungo le "direttrici"
pubblico e privato, differenziando gli strumenti a sostegno del reddito
del sistema pubblico di protezione da quelli strettamente privatistici.
È riconducibile al sistema pubblico il
costituendo Fondo di solidarietà per il settore delle attività
professionali, ma nell'attesa del suo incardinamento presso l'Inps i
professionisti datori di lavoro possono esclusivamente accedere
alle prestazioni del Fondo di integrazione salariale, qualora in
possesso delle relative prerogative di legge.
In considerazione dell'ampio spettro di
indagine, l'analisi è sviluppata in tre approfondimenti la cui
diffusione avverrà per il tramite di altrettanti documenti di ricerca:
il primo riguardante l'attuale sistema di protezione pubblico
per i lavoratori degli studi professionali; il secondo inerente il
funzionamento del Fondo bilaterale di solidarietà per il settore delle
attività professionali; il terzo attinente il sistema privatistico di
ammortizzatori sociali sviluppato attraverso la
contrattazione collettiva.