di Maria Adele Morelli e Andrea Di Gialluca.
L’Amministrazione Finanziaria sembra essersi nuovamente interessata alle prestazioni rese a titolo gratuito dai professionisti.
In generale, dall’atteggiamento degli Uffici, appare un certo scetticismo nell’ipotesi in cui i professionisti sostengano di lavorare gratuitamente, per amicizia o per legami di parentela.
Anche la giurisprudenza di legittimità si è pronunciata sul tema con la sentenza del 28 ottobre 2015, n. 21972. A tale pronuncia, peraltro, hanno fatto seguito diverse sentenze della giurisprudenza di merito, non sempre del tutto coerenti con la "plausibilità" di tali prestazioni sancita dalla Suprema Corte.
Il documento offre numerosi spunti su cui tornare a riflettere.