di Luca D'Amore.
La Fondazione Nazionale dei Commercialisti, seppur nella frammentaria e incompleta mappatura informatica dei beni, ha stimato che al 31 dicembre 2015, il numero delle aziende sequestrate e confiscate risulta pari a 23.049 unità, di cui 795 attive con dipendenti. Le risorse umane stimate ammontano a 8.349. Vi sono poi gli assets non aziendali (beni immobili, beni mobili anche registrati, denaro, etc) che lo stesso Dicastero della Giustizia non riesce a stimare nel numero e nel valore.
Si tratta in ogni caso di un patrimonio enorme che necessita, oltreché di un’attività custodiale e di conservazione, di una efficace ed efficiente amministrazione al fine di incrementare, ove possibile, la redditività dei beni.
Sotto il profilo gestorio, la frammentaria e lacunosa normativa antimafia non consente di individuare delle linee guida chiare ed uniformi in grado di orientare e di supportare gli attori del procedimento di prevenzione (forze dell’ordine, magistratura, amministratori giudiziari, amministrazioni pubbliche, etc) in una gestione consapevole degli assets oggetto di misura ablatoria.
Da qui l’impegno costante del Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti di supportare il Commercialista nello svolgimento del delicatissimo ruolo di amministratore giudiziario, anche sviluppando un nuovo e innovativo progetto denominato "conoscere per gestire".
Il presente articolo costituisce un'anteprima delle tematiche esaminate nel progetto in questione e delle quali si darà ampia evidenza in un prossimo convegno di novembre a Roma, e dei diversi modus operandi registrati dagli operatori del settore nell'attuazione della normativa antimafia.