Tramite
la sottoscrizione dell'accordo del 3 ottobre 2017, le associazioni e le
organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della categoria (Confprofessioni,
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs) si sono avvalse della facoltà di "opting out",
istituendo il "Fondo di solidarietà per il settore delle attività
professionali", ai sensi dell'art. 26 del d.lgs.
n. 148/2015. Il Fondo categoriale è in attesa di essere cooptato con
decreto ministeriale nel sistema pubblico previdenziale e sottrarrà i
datori di lavoro professionisti dalla contribuzione al FIS (Fondo di
integrazione salariale). Nella fase di avvio, il
fondo di settore assicurerà unicamente il finanziamento di un assegno
ordinario in favore dei lavoratori interessati da riduzione dell'orario
di lavoro o da sospensione temporanea dell'attività lavorativa, per le
causali previste in materia di cassa integrazione
guadagni. È invece sul piano operativo che si segnalano i maggiori
profili di innovazione, in quanto l'accordo istitutivo prevede un
apprezzabile ampliamento dell'area di tutela minima legale, annoverando
fra i destinatari delle prestazioni a sostegno del
reddito del Fondo di solidarietà per il settore delle attività
professionali tutti i datori di lavoro con almeno 3 dipendenti.
Il
documento, in attesa della emanazione del decreto ministeriale di
recepimento, dopo aver inquadrato il nuovo ammortizzatore nel sistema di
welfare italiano, offre una prima analisi dei contenuti
dell'accordo istituivo, altresì, ponendo in evidenza possibili criticità
in ordine alla sua attuazione.